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La chimica è una scienza di ampio respiro, che si divide in moltissime branche.
Una delle più importanti e famose è sicuramente la chimica organica, ovvero il ramo che studia i composti organici.
Cosa sono questi composti organici?
Per definizione, i composti organici sono quelle molecole che contengono almeno un atomo di carbonio. Questi rientrano principalmente nella categoria dei componenti della materia vivente, come carboidrati e proteine, oppure materiali del nostro quotidiano, come il petrolio o la carta.
I composti organici sono estremamente interessanti: a oggi ne esistono quasi oltre due milioni e il loro numero continua ad aumentare visto che è possibile crearli artificialmente in laboratorio.
L’atomo di carbonio presenta infatti caratteristiche che rendono possibile la creazione di un numero pressoché infinito di composti organici:
Il numero così ampio di composti organici fa capire subito l’importanza della chimica organica come ramo di questa scienza.
La definizione di chimica organica risale al 1807, quando tale nomenclatura fu adottata da Berzelius per fare riferimento alle sostanze studiate, provenienti da organismi viventi sia animali sia vegetali. Con il graduale avanzamento tecnologico, questa definizione venne abbandonata per passare a quella basata sulla presenza di atomi di carbonio quando nel 1828 venne sintetizzata una sostanza organica, l’urea, a partire da composti inorganici, anche se il nome ufficiale con cui tutt’oggi viene designata questa branca della chimica venne utilizzato per la prima volta nel 1861 da August Kekulé.
Proprio in questo periodo, ovvero la seconda metà dell’800, anche grazie alla scoperta o alla sintesi di sempre più composti organici, si fecero passi da gigante negli studi di chimica organica, che sfociarono poi negli impieghi pratici e nella nascita della chimica industriale.
Le applicazioni di chimica organica sono davvero infinite e rappresentano una parte importante della vita quotidiana di tutti noi, anche se spesso non ce ne accorgiamo.
Un esempio concreto è quello della plastica, un materiale che seppur non lo sembri, viene chimicamente definito come organico. Proprio la chimica organica si occupa di studiarne le proprietà, la composizione e gli utilizzi in qualsiasi campo. Dalla creazione di oggetti banali alle applicazioni in ambito sanitario, che piaccia o no, la plastica è un materiale fondamentale e ne esistono tipologie diversissime tra loro, nate, studiate e perfezionate grazie alla chimica organica.
Lo sviluppo di idrocarburi più efficienti e amici dell’ambiente è un altro ambito in cui la chimica organica gioca un ruolo fondamentale, così come la creazione di nuovi farmaci per cui è indispensabile conoscere i meccanismi delle reazioni che avvengono all’interno del nostro organismo.
La chimica organica è un argomento estremamente vasto e complesso, ma che figura nei programmi scolastici già a partire dalla scuola secondaria di secondo grado come istituti tecnici a indirizzo chimico e licei scientifici, per poi essere uno degli esami più importanti di diversi corsi universitari.
Sono in molti, infatti, a considerare l’esame di chimica organica come uno dei test “spartiacque” dei principali corsi di medicina, chimica e biologia, ma anche ingegneria, al pari di analisi I e analisi II.
Studiare chimica organica apre quindi molte porte viste le innumerevoli applicazioni che questa materia trova nel mondo del lavoro e il consiglio è quello di iniziare a studiarla il prima possibile per poi arrivare all’università con una solida base di conoscenze che permetterà di affrontare con maggiore serenità il complesso e vasto programma degli esami di chimica organica.
La chimica organica è certamente tra le branche della chimica più complesse, il che non soprende vista la vastità dell’ambito che si prefigge di studiare: come abbiamo visto, sono oltre due i milioni di composti organici conosciuti finora e questo elenco si aggiorna costantemente.
Le ripetizioni di chimica organica sono quindi estremamente popolari sia tra gli studenti liceali sia universitari.
Oggi è possibile scegliere il tipo di ripetizioni di chimica organica che più si addice ai propri obiettivi, al proprio budget e alla propria disponibilità di tempo.
Se c’è chi preferisce prendere ripetizioni in maniera “tradizionale”, ovvero frequentando lezioni in presenza con un insegnante, un tutor o uno studente più grande, l’innovazione tecnologica permette ora di partecipare in maniera remota, utilizzando software di videoconferenze, una connessione internet e un dispositivo come un PC o un tablet, a vantaggio di chi vuole una maggiore flessibilità.