Il tempo che i bambini passano davanti allo schermo rappresenta una minaccia reale? Il 58% dei genitori non la pensa così. Scopri di più in questo articolo! 👇🏻
Il tempo trascorso da bambini e adolescenti davanti allo schermo del cellulare o del PC è aumentato drasticamente negli ultimi anni, specialmente dopo la pandemia che ha portato alla nascita di nuove applicazioni e piattaforme per risolvere assolutamente qualunque problema e a causa dell'utilizzo sempre più pervasivo di smartphone📱 e di social media. L'età in cui i bambini si approcciano alla tecnologia e ai social si abbassa di anno in anno, con lievi differenze tra uno stato europeo e l'altro, generando preoccupazione tra le famiglie.
Indice
- Key takeaways
- Panoramica generale
- Giovani italiani davanti a uno schermo
- Quanto tempo passano i giovani sui social
- Dati tempo trascorso al cellulare e al PC
- Impatti sulla salute mentale e fisica
- Classifica per paese
- Conclusione e consigli
Ma cosa dicono davvero i numeri? In questo articolo scoprirai oltre 50 statistiche provenienti da fonti affidabili e aggiornate al 2025 che offrono una panoramica completa su come bambini, ragazze e ragazzi italiani (e non solo) utilizzano i dispositivi digitali. Indagheremo se esiste una vera "minaccia" per la salute mentale, fisica e sociale e quali sono le implicazioni per genitori, educatori e istituzioni.
Il tempo trascorso online dalle nuove generazioni👩🏻💻 è uno dei temi chiave su cui si focalizza il recente Report sul futuro dell'istruzione 2025 di GoStudent, uno studio che raccoglie e analizza le percezioni e le aspettative di famiglie, educatori e studenti in tutta Europa, nonchè una delle nostre fonti principali.
L'analisi coinvolge sei paesi europei: Austria, Germania, Spagna, Francia, Italia e Regno Unito, e raccoglie le opinioni di 5.859 genitori o tutori insieme ai loro figli e figlie, di età compresa tra i 10 e i 16 anni al momento del sondaggio. Sono state inoltre considerate le risposte di 300 insegnanti.
Key takeaways: quante ore al giorno passiamo davanti al cellulare
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Non è solo una questione di tempo, ma di qualità dell’uso
Il 52% dei genitori pensa che i figli passino troppo tempo davanti allo schermo, ma il vero problema è l’impatto sulla concentrazione, sul sonno e sulle relazioni sociali. -
Il digitale è ormai parte integrante dell’educazione
Il 59% dei genitori europei ritiene che senza strumenti digitali i figli non sarebbero pronti per il mondo del lavoro, segno che la tecnologia è vista anche come risorsa educativa. -
Serve equilibrio tra online e offline
Il 27% dei ragazzi italiani supera le 6 ore di utilizzo quotidiano dello smartphone: educare a un uso consapevole e alternare con attività fisiche e sociali è fondamentale per il benessere.
Panoramica generale: statistiche sul tempo medio trascorso davanti allo schermo
Ci preoccupiamo spesso per i giovani di oggi, sempre connessi e immersi nel mondo digitale, ma le statistiche ci mostrano un quadro sorprendente: in media, sono gli adulti a trascorrere più tempo davanti a dispositivi elettronici rispetto ai loro figli. Sebbene molti genitori temano l'impatto del tempo davanti allo schermo sui ragazzi, riconoscono anche l'importanza fondamentale dell'accesso agli strumenti digitali🖥️, soprattutto a scuola, per prepararsi adeguatamente alle sfide del mondo del lavoro moderno.
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Gli adolescenti italiani passano in media 3 ore al giorno online, rispetto alle 3,5 ore dei genitori.
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Il 52% dei genitori pensa che i propri figli passino troppo tempo davanti allo schermo.
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Il 59% dei genitori europei afferma che senza l'accesso agli strumenti digitali, i figli non sarebbero preparati per il mondo del lavoro.
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In Italia, il 46% dei genitori ritiene che i propri figli trascorrano troppo tempo sui dispositivi digitali.
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Il tempo medio giornaliero davanti allo schermo per gli adolescenti italiani è di 5,2 ore.
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Solo il 9% dei giovani italiani trascorre meno di 2 ore al giorno davanti agli schermi.
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👉🏻Il 58% dei genitori italiani non ritiene una minaccia reale il tempo davanti allo schermo.
Fonti: Report sul futuro dell'istruzione 2025 di GoStudent, GiocoResponsabile.info
Giovani italiani davanti a uno schermo: cosa preoccupa di più?
Ma cosa preoccupa davvero i genitori quando si parla di figli e tecnologia?⚠️ Più che il tempo in sé passato davanti a uno schermo, è l’impatto che questo ha sulla vita quotidiana dei ragazzi. C’è chi teme che stiano troppo fermi, chi nota una difficoltà crescente a concentrarsi, e chi si preoccupa per l’abitudine di controllare il telefono in continuazione, fin dal primo momento della giornata. Ecco alcuni esempi:
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Il 30% dei genitori pensa che l’uso eccessivo dei dispositivi riduca l’attività fisica. 🎾
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Il 20% teme un calo della capacità di attenzione dovuto agli schermi.
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Il 43% dei ragazzi italiani si collega a Internet appena sveglio.
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Il 22% dei giovani italiani controlla il telefono più di 50 volte al giorno.
Fonti: Report sul futuro dell'istruzione 2025 di GoStudent, GiocoResponsabile.info
Quanto tempo passano i giovani sui social
I social fanno ormai parte della routine quotidiana dei ragazzi, ma quanto tempo ci passano davvero? E soprattutto, cosa cercano quando scorrono Instagram, TikTok o mandano messaggi su WhatsApp? 🤳🏻Per molti è un modo per restare in contatto con gli amici, per altri è puro intrattenimento, tra video, giochi e influencer da seguire. Le abitudini digitali degli adolescenti raccontano molto di come vivono, comunicano e persino studiano.
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Secondo i genitori, il 26% dei giovani segue influencer in modo regolare.
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Il 45% dei giovani usa i social per comunicare con amici e compagni.
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I giovani italiani passano in media 2,8 ore al giorno sui social.
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Il 75% dei giovani tra 11 e 17 anni accede ogni giorno a TikTok o Instagram.
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Il 64% degli adolescenti usa i dispositivi per giocare.👾
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Il 47% degli studenti e studentesse dice di usare i dispositivi elettronici come supporto per fare i compiti
Fonti: Report sul futuro dell'istruzione 2025 di GoStudent, GiocoResponsabile.info, StudioPsicologiaClinicaMolinaro
Dati tempo trascorso al cellulare e al PC
Passiamo a un'altro dato importante: la frequenza di utilizzo degli smartphone. Si stima che gli adolescenti prendano in mano il telefono più di 100 volte al giorno, con molti che superano le 6 ore di utilizzo quotidiano. Il tempo trascorso sui social media continua a crescere, favorito anche dalla funzione di scrolling infinito presente su molte piattaforme, che mantiene sia adolescenti che adulti costantemente incollati agli schermi.
🤖Sempre più social network adottano questa modalità che carica automaticamente nuovi contenuti man mano che l’utente scorre verso il basso, senza alcuna interruzione o necessità di cliccare su “pagina successiva”. Ecco alcune stutistiche di cui essere al corrente:
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Il 62% dei giovani usa il cellulare già tra i 3 e i 5 anni.
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Il 27% dei ragazzi italiani supera le 6 ore di utilizzo quotidiano dello smartphone.
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Il 33% dei bambini italiani usa il tablet ogni giorno.
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Il 44% degli studenti italiani utilizza il PC portatile per studiare più di 3 ore al giorno. 👩🏻💻
Qual è l'età giusta per avere uno smartphone?
Uno dei dati più interessanti per capire quanto presto i ragazzi entrino in contatto con la tecnologia riguarda l’età considerata "giusta" per avere uno smartphone. In Italia, genitori e insegnanti concordano nel ritenere che questo passaggio avvenga sempre più presto, spesso già tra i 10 e i 12 anni. È proprio in questa fascia che molti adolescenti iniziano ad accedere regolarmente a social network, giochi e contenuti digitali, aumentando l’esposizione agli schermi e, in alcuni casi, i rischi legati alla dipendenza o all’uso eccessivo.👧🏻👦🏻
Ecco cosa dicono i dati:
Italia
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Il 15% dei genitori e il 18% degli insegnanti ritiene che 10 anni sia un’età giusta per il primo smartphone.
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A 11 anni, la percentuale cala: solo il 10% dei genitori e l’8% degli insegnanti è d’accordo.
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A 12 anni si registra il dato più alto tra i genitori italiani: 19%, contro il 12% degli insegnanti.
Confronto con altri Paesi europei
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In Austria e Germania, il 28% dei genitori pensa che i 10 anni siano l’età giusta: sono i valori più alti registrati in Europa.
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In Francia, l’età ottima per famiglie e docenti sembra essere 12 anni, secondo il 23% dei genitori e il 18% degli insegnanti.
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Nel Regno Unito, genitori e insegnanti sono d'accordo che l'età giusta sia 10 anni; 20% dei genitori e il 20% degli insegnanti è dello stesso parere.
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In Spagna, la preferenza si sposta verso i 12 anni, indicata dal 22% dei genitori e dal 18% degli insegnanti.
Fonti: Report sul futuro dell'istruzione 2025 di GoStudent, HW Upgrade, StudioPsicologiaClinicaMolinaro, Epson Europe
Impatti sulla salute mentale e fisica
Non si tratta solo di abitudini o spreco del tempo libero: l’uso degli schermi può avere conseguenze concrete sulla salute, sia mentale che fisica. Sempre più genitori e insegnanti si accorgono degli effetti negativi, dall’ansia all’insonnia, passando per la disinformazione e l’esposizione a contenuti inadatti. 🔞 Anche il corpo ne risente: occhi più affaticati, difficoltà a dormire, meno tempo all’aria aperta. Insomma, le preoccupazioni non mancano, e spesso vanno ben oltre il semplice “stai troppo al telefono, potresti fare altro”. Vediamoa acuni dei principali effetti negativi
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Il 12% dei genitori nota sintomi di ansia o depressione legati all’uso eccessivo di schermi.
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Il 60% dei genitori pensa che servano più regole su cosa i ragazzi vedono online.
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Il 91% degli insegnanti crede che la disinformazione online stia già influenzando gli studenti.
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Il 17% dei genitori teme l’esposizione dei figli a contenuti dannosi online.
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L’uso prolungato degli schermi è stato collegato a un aumento della miopia nei bambini. 👓
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L’uso dello smartphone prima di dormire è tra le principali cause di insonnia nei giovani.
Il tempo trascorso online sta creando problemi di insonnia?
La generazione Z dorme sempre meno. Nonostante la crescente consapevolezza sull'importanza di un sonno sano per il benessere fisico e mentale, sostenuta anche da numerosi esperti, oltre che influencer sui social (che i nostri figli e figlie seguono e ascoltano!) le ore di sonno e la qualità del riposo si stanno progressivamente riducendo. 💤
L'uso prolungato degli schermi, tipico di questa generazione sempre connessa, sta disturbando i ritmi circadiani, compromettendo il ciclo naturale sonno-veglia. Questa continua esposizione alle tecnologie digitali influisce negativamente sulla produzione di melatonina, l'ormone che regola il sonno, provocando difficoltà nell'addormentarsi e nel risvegliarsi. Ecco alcune statistiche al riguardo:
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L'uso dello schermo per un'ora dopo essersi coricati aumenta del 59% il rischio di insonnia e riduce il tempo di sonno di 24 minuti.
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Il 46,4% degli italiani controlla notifiche e social media appena sveglio, mentre il 43,1% lo fa prima di andare a dormire.
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L'80% degli italiani fatica a dormire almeno 8 ore di seguito; la Generazione Z è quella che sperimenta il sonno più frammentato e il risveglio più difficile.🛌🏻
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Il 64% dei giovani ammette di rimandare spesso la sveglia.
Fonti: Report sul futuro dell'istruzione 2025 di GoStudent, Tecnica della Scuola, Sonnoperfetto.it, Agi, Cosmopolitan
Classifica per paese - chi trascorre più tempo sui social network?
Non tutti i Paesi vivono il rapporto con i social nello stesso modo. In alcune zone del mondo, il tempo trascorso online è decisamente più alto, soprattutto tra gli adolescenti. L’Italia, per esempio, si piazza sopra la media europea, ma resta lontana dai numeri record di paesi come le Filippine o il Brasile. Anche le preoccupazioni dei genitori cambiano da un Paese all’altro: c’è chi è più allarmato e chi, come in Italia, sembra prendere la questione con un po’ più di leggerezza.
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La media globale di tempo trascorso sui social media è di circa 2h 23m. 📱
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In Europa, l’Italia si colloca sopra la media con 2h 28m al giorno, rispetto a 1h 54m della Germania.
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Il Regno Unito registra 1h 46m al giorno di utilizzo social tra i giovani.
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Gli adolescenti filippini passano in media 3h 38m al giorno sui social.
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Brasile e Colombia seguono con rispettivamente 3h 32m e 3h 30m al giorno.
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Rispetto alla media europea, i genitori italiani mostrano meno preoccupazione: solo il 46% ritiene che l’uso eccessivo di smartphone e tablet rappresenti un problema, a fronte del 60% registrato in Francia.
👉🏻Questi numeri suggeriscono una tendenza europea a introdurre lo smartphone già nella scuola primaria o all’inizio della secondaria. Ma le opinioni restano molto diverse da Paese a Paese — e tra genitori e insegnanti — a dimostrazione di quanto il tema sia ancora oggetto di confronto e riflessione.
Fonti: Report sul futuro dell'istruzione 2025 di GoStudent; DataReportal 2024
Conclusione e consigli per genitori ed educatori
I numeri parlano chiaro: l’uso degli schermi è ormai parte integrante della quotidianità di bambini e adolescenti. Ma se da un lato la tecnologia offre opportunità di apprendimento, como possono essere le lezioni private e ripetizioni online o le ripetizioni con tutor AI che aiutano moltissimo i nostri ragazzi, oltre che benefici in termini di comunicazione e creatività, dall’altro è fondamentale imparare a gestirla con equilibrio. Il tempo davanti allo schermo non è necessariamente un problema — lo diventa quando manca una guida, una consapevolezza, o quando si sostituisce ad altre esperienze fondamentali per la crescita.
Per genitori ed educatori, il compito è accompagnare i più giovani in un uso sano e responsabile dei dispositivi. Ecco alcuni consigli pratici per farlo:
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🕒 Stabilire orari chiari per l’uso dei dispositivi, evitando l’uso prima di dormire.
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📱 Utilizzare app di monitoraggio e parental control, per aiutare i più piccoli a restare nei limiti.
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🌳 Promuovere attività offline, come sport, lettura e camminate all’aperto.
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💬 Parlare apertamente dei rischi online, come la disinformazione o l’esposizione a contenuti inappropriati.
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🧠 Educare al pensiero critico, insegnando a riconoscere fonti affidabili e a usare il web in modo consapevole.
Con un approccio educativo e non punitivo, è possibile trasformare la tecnologia in una risorsa, senza rinunciare alla salute, al benessere e alla crescita equilibrata dei ragazzi. Perché, in fondo, la vera sfida non è vietare gli schermi, ma insegnare a conviverci nel modo giusto.