APPRENDIMENTO DIGITALE

IA per studenti con disabilità: statistiche e soluzioni per la scuola italiana

Indice

  1. Key takeaways: integrazione di studenti e studentesse con DSA
  2. Cos’è l’IA applicata alla disabilità a scuola

  3. Quanti sono oggi gli studenti con DSA e disabilità in Italia

  4. Intelligenza artificiale e disabilità: opportunità e rischi

  5. Come l’IA supporta concretamente i DSA

  6. Statistiche italiane su IA e inclusione scolastica

  7. Il ruolo di famiglie e insegnanti

  8. Conclusioni e prossimi passi

Intelligenza artificiale a supporto degli alunni con disturbi specifici dell'apprendimento

Negli ultimi anni si parla sempre di più di IA per studenti con disabilità e bisogni educativi speciali (BES). Ma cosa significa davvero?
L’intelligenza artificiale può diventare un alleato per rendere la scuola più accessibile e inclusiva, soprattutto per studenti e studentesse con DSA (disturbi specifici dell’apprendimento) come dislessia, disgrafia, disortografia o discalculia.

In Italia il numero di ragazzi e ragazze con DSA e disabilità è in crescita costante, eppure le scuole spesso non dispongono di strumenti digitali adeguati o di insegnanti formati a sufficienza. In questo scenario, la tecnologia, se usata bene, può fare la differenza.

In questo articolo ti mostro il quadro italiano aggiornato al 2025 con dati, statistiche e soluzioni pratiche per capire come l’IA possa migliorare l’esperienza scolastica di studenti e studentesse con DSA.

Key takeaways: integrazione di studenti e studentesse con DSA

  • In Italia gli studenti con disabilità e DSA aumentano ogni anno, ma le scuole hanno ancora gap digitali.

  • L’IA per DSA offre strumenti come text-to-speech, mappe concettuali automatiche e tutor virtuali che rendono lo studio più accessibile.

  • Oltre il 76% degli studenti italiani usa strumenti di IA generativa, ma solo il 23% riceve formazione specifica a scuola.

  • I docenti sono in gran parte senza formazione digitale: 66% non ha ricevuto corsi su IA, ma il 59% crede nel modello insegnante + IA.

  • Per famiglie e scuole, la sfida è rendere l’IA inclusiva, sicura e accessibile a tutti.

Cos’è l’IA applicata alla disabilità a scuola

Quando parliamo di intelligenza artificiale e disabilità a scuola, ci riferiamo a tutte quelle tecnologie che rendono l’apprendimento più inclusivo:

  • software di text-to-speech che leggono ad alta voce i testi,

  • strumenti di eye-tracking per diagnosticare precocemente la dislessia,

  • tutor virtuali per esercitarsi tra una lezione e l’altra,

  • sistemi di adattamento automatico delle verifiche e dei contenuti.

La differenza con l’uso “generico” dell’IA a scuola è chiara: nel caso dei DSA l’obiettivo non è solo velocizzare lo studio, ma rimuovere barriere e garantire pari opportunità.

Quanti sono oggi gli studenti con DSA e disabilità in Italia

Secondo i dati più recenti:

  • Gli studenti con disabilità nelle scuole italiane sono quasi 359.000, pari al 4,5% del totale, con una crescita del +26% negli ultimi 5 anni.

  • Gli alunni con DSA rappresentano circa il 6% della popolazione scolastica. Nel 2020/21 erano 48.000 alla primaria, 107.000 nella secondaria di primo grado e 171.000 nella secondaria di secondo grado.

  • Non mancano differenze territoriali: nel Mezzogiorno, una scuola su tre dichiara di avere postazioni informatiche adattate insufficienti.

Questi numeri ci dicono che l’inclusione è una sfida nazionale. L’IA può diventare parte della soluzione, se resa disponibile a tutti.

Intelligenza artificiale e disabilità: opportunità e rischi

Come ogni tecnologia, l’intelligenza artificiale presenta potenziali rischi se non utilizzata correttamente, ma rappresenta senza dubbio una risorsa preziosa per ottimizzare il tempo degli insegnanti e supportare gli studenti nel personalizzare il proprio percorso di apprendimento, con effetti positivi sulla loro istruzione.

Opportunità

  • Personalizzazione: lezioni e materiali adattati al livello di ogni studente o studentessa.

  • Accessibilità: strumenti compensativi digitali (pc, tablet, software di lettura).

  • Autonomia: studenti e studentesse con DSA possono esercitarsi in modo indipendente.

Rischi

  • Divario digitale: non tutte le scuole hanno strumenti adeguati.

  • Uso improprio: senza supervisione, l’IA può diventare un ostacolo invece che un supporto.

  • Privacy: attenzione alla gestione dei dati sensibili, soprattutto in caso di disabilità certificata.

Come l’IA supporta concretamente i DSA

Ecco alcuni esempi pratici:

  • Text-to-speech (TTS): aiuta chi ha difficoltà di lettura a comprendere meglio i testi.

  • Eye-tracking e machine learning: permettono la diagnosi precoce di dislessia con un’accuratezza fino al 94%.

  • Tutor IA: integrati nelle piattaforme, permettono di esercitarsi tra una lezione e l’altra. Un ottimo esempio è il tutor IA GoMigo di GoStudent che aiuta gli studenti a imparare le lingue al proprio ritmo tra una lezione e l'altra con conversazioni calibrate sui propri interessi.

  • Mappe concettuali generate automaticamente: utili per memorizzare concetti e organizzare lo studio.

  • Verifiche adattive: test adattati al livello dello studente con simulazioni personalizzate che riducono ansia da prestazione.

Statistiche italiane su IA e inclusione scolastica

Studenti e IA

  • Il 76% degli studenti italiani usa IA generativa per studiare.

  • L’89% degli universitari la utilizza per Scienze, Ingegneria e Architettura.

Docenti e IA

  • Il 66% dei docenti italiani non ha ricevuto alcuna formazione sull’uso dell’IA.

  • Il 59% degli insegnanti crede che la lezione migliore sia quella con un insegnante supportato da IA.

Fonti: Report GoStudent sul futuro dell'istruzione 2025

Disabilità e dotazioni scolastiche

  • Si calcolano 338 mila alunni con disabilità nel 2022/23, il 4,1% degli iscritti, +7% sull’anno precedente.

  • Nel 2023/24 gli alunni con disabilità salgono a quasi 359 mila (4,5% del totale), +26% rispetto al 2018/19.

  • Il 27% delle scuole dichiara postazioni informatiche adattate insufficienti; nel Mezzogiorno una scuola su tre.

  • Il 73% delle primarie e secondarie ha postazioni informatiche adattate alle necessità di studenti e insegnanti.

  • Solo nel 48% dei casi le postazioni adattate sono nelle classi dove si svolge la lezione, non in aule esterne.

  • Formazione dei docenti di sostegno sulle tecnologie educative: solo il 24% delle scuole ha tutti i docenti formati, mentre l'8% non ne ha nessuno formato.

  • Solo il 7% dei docenti curricolari prepara materiali accessibili con nuove tecnologie.

  • Il 66% degli alunni usa pc/tablet a scuola, nel 15% dei casi forniti dalla famiglia.

  • Accessibilità: il 40% delle scuole è adeguata per studenti con disabilità motoria, il 17% per chi ha sordità o ipoacusia, mentre solo l'1,2% è attrezzata per cecità o ipovisione.

  • Discontinuità: il 59,6% degli alunni con disabilità cambia l’insegnante di sostegno tra un anno e l’altro, mentre l'8,9% varia insegnante nel corso dello stesso anno.

  • Il PEI (Piano Educativo Individualizzato) è stato redatto per quasi tutti gli studenti con disabilità nel 2022/23, coprendo il 97% dei casi.

  • Nel 2021/22, la percentuale di studenti con DSA era del 5,7%, mentre nella rilevazione ministeriale successiva è salita al 6%.

  • Nel 2020/21, gli alunni con DSA erano circa 48.000 nella scuola primaria, 107.000 nella scuola secondaria di primo grado e 171.000 nella scuola secondaria di secondo grado.

Fonti: Istat, Aiditalia

Adozione/atteggiamenti verso l’IA a scuola

  • Il 52% degli studenti ritiene che la scuola non prepari al futuro.

  • Il 62% desidera nuovi metodi di valutazione basati sulla simulazione.

  • Il 60% dei ragazzi e delle ragazze conosce l’IA meglio degli adulti.

  • Oltre la metà dei genitori/insegnanti intervistati da GoStudent vede il futuro nell’insegnamento umano + IA.

  • Il 53% si aspetta robot in classe entro il 2050.

  • Uso studentesco: 76% degli studenti italiani usa IA generativa; 64% come assistente virtuale; 22% per contenuti multimediali.

  • Formazione studentesca: solo il 23% dichiara di aver ricevuto formazione specifica su IA.

  • Educazione all’uso dell'IA: il 31% degli studenti impara dall’insegnante, il 25% dai social, mentre il 24% in autonomia.

  • Nel 2025, il 61% degli studenti si sente a proprio agio in un mondo dominato dall’IA, una diminuzione rispetto al 77% del 2024 e al 64% del 2023.

  • Il 71% dei docenti preferisce un accesso sorvegliato all’IA in classe, piuttosto che un divieto totale.

  • Il 46% degli insegnanti teme che chi non ha accesso agli strumenti di IA possa restare indietro rispetto agli altri studenti.

  • Per il 50% dei docenti italiani, l’accesso all’intelligenza artificiale è considerato un diritto equivalente a quello di internet.

  • Il 59% degli insegnanti ritiene più efficace una lezione umana supportata dall’IA rispetto a una senza tecnologia.

  • Il 52,4% dei docenti dichiara di utilizzare già tecnologie basate sull’IA nelle proprie attività didattiche.

  • Tra i docenti che usano l’IA, il 56,7% la impiega per la redazione di relazioni e per la progettazione didattica, mentre il 21,5% la utilizza per la stesura di verbali.

  • Solo il 12% delle scuole primarie ha integrato strumenti di IA nei propri programmi curriculari.

  • Due terzi delle università nel mondo hanno già adottato o stanno sviluppando linee guida per l’uso dell’IA.

  • Tra i genitori italiani, solo il 18% teme che i figli non siano in grado di riconoscere la disinformazione online, mentre il 46% è preoccupato per il tempo che i figli trascorrono online.

Fonti: Report GoStudent sul futuro dell'istruzione 2025, Orizzonte Scuola Notizie, dirittodellinformazione.it, UNESCO

Il ruolo di famiglie e insegnanti

La tecnologia da sola non basta per garantire un reale supporto agli studenti con disabilità e disturbi specifici dell'apprendimento. È fondamentale creare un ambiente di apprendimento integrato, in cui diversi attori collaborino attivamente per sfruttare al meglio le potenzialità dell’IA.

  • Le famiglie chiedono strumenti efficaci e concreti per aiutare i propri figli e le proprie figlie a superare le difficoltà, ma spesso temono che un uso eccessivo dell’IA possa ridurre l’autonomia personale e la capacità di affrontare le sfide in modo indipendente.

  • Gli insegnanti, dal canto loro, si trovano spesso privi di una formazione adeguata per guidare gli studenti nell’uso consapevole e responsabile dell’IA, rischiando che questa tecnologia venga percepita come un semplice aiuto esterno e non come uno strumento di crescita personale e didattica.

  • Per questo motivo, è indispensabile promuovere una collaborazione sinergica tra scuola, famiglia e tecnologia, così da sfruttare davvero i benefici dell’IA senza lasciare indietro nessuno, valorizzando le diversità e le specificità di ogni studente e garantendo un percorso di apprendimento inclusivo e personalizzato.

Conclusioni e prossimi passi

L’IA per studenti con disabilità rappresenta già una realtà concreta che può offrire un supporto significativo, in particolare a quegli studenti con necessità speciali che necessitano di strumenti personalizzati per favorire il loro apprendimento. Tuttavia, perché questa tecnologia possa esprimere tutto il suo potenziale, è fondamentale che la scuola italiana diventi più inclusiva e accessibile, eliminando le barriere digitali e organizzative che ancora limitano l’uso efficace dell’intelligenza artificiale. Solo attraverso un impegno condiviso nella formazione dei docenti, nell’adeguamento delle dotazioni tecnologiche e nella collaborazione tra famiglie e istituzioni scolastiche sarà possibile garantire un ambiente educativo che valorizzi le diversità e offra pari opportunità di crescita a tutti gli studenti.

Perché funzioni davvero servono tre azioni chiave:

  1. Formazione per i docenti: così possono insegnare a usare l’IA in modo critico e sicuro.

  2. Dotazioni digitali per tutte le scuole: senza divari territoriali.

  3. Collaborazione tra famiglie e scuola: per usare l’IA come strumento di crescita, non come scorciatoia.

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