Indice
- Key takeaways: integrazione di studenti e studentesse con DSA
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Quanti sono oggi gli studenti con DSA e disabilità in Italia
Intelligenza artificiale a supporto degli alunni con disturbi specifici dell'apprendimento
Negli ultimi anni si parla sempre di più di IA per studenti con disabilità e bisogni educativi speciali (BES). Ma cosa significa davvero?
L’intelligenza artificiale può diventare un alleato per rendere la scuola più accessibile e inclusiva, soprattutto per studenti e studentesse con DSA (disturbi specifici dell’apprendimento) come dislessia, disgrafia, disortografia o discalculia.
In Italia il numero di ragazzi e ragazze con DSA e disabilità è in crescita costante, eppure le scuole spesso non dispongono di strumenti digitali adeguati o di insegnanti formati a sufficienza. In questo scenario, la tecnologia, se usata bene, può fare la differenza.
In questo articolo ti mostro il quadro italiano aggiornato al 2025 con dati, statistiche e soluzioni pratiche per capire come l’IA possa migliorare l’esperienza scolastica di studenti e studentesse con DSA.
Key takeaways: integrazione di studenti e studentesse con DSA
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In Italia gli studenti con disabilità e DSA aumentano ogni anno, ma le scuole hanno ancora gap digitali.
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L’IA per DSA offre strumenti come text-to-speech, mappe concettuali automatiche e tutor virtuali che rendono lo studio più accessibile.
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Oltre il 76% degli studenti italiani usa strumenti di IA generativa, ma solo il 23% riceve formazione specifica a scuola.
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I docenti sono in gran parte senza formazione digitale: 66% non ha ricevuto corsi su IA, ma il 59% crede nel modello insegnante + IA.
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Per famiglie e scuole, la sfida è rendere l’IA inclusiva, sicura e accessibile a tutti.
Cos’è l’IA applicata alla disabilità a scuola
Quando parliamo di intelligenza artificiale e disabilità a scuola, ci riferiamo a tutte quelle tecnologie che rendono l’apprendimento più inclusivo:
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software di text-to-speech che leggono ad alta voce i testi,
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strumenti di eye-tracking per diagnosticare precocemente la dislessia,
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tutor virtuali per esercitarsi tra una lezione e l’altra,
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sistemi di adattamento automatico delle verifiche e dei contenuti.
La differenza con l’uso “generico” dell’IA a scuola è chiara: nel caso dei DSA l’obiettivo non è solo velocizzare lo studio, ma rimuovere barriere e garantire pari opportunità.
Quanti sono oggi gli studenti con DSA e disabilità in Italia
Secondo i dati più recenti:
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Gli studenti con disabilità nelle scuole italiane sono quasi 359.000, pari al 4,5% del totale, con una crescita del +26% negli ultimi 5 anni.
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Gli alunni con DSA rappresentano circa il 6% della popolazione scolastica. Nel 2020/21 erano 48.000 alla primaria, 107.000 nella secondaria di primo grado e 171.000 nella secondaria di secondo grado.
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Non mancano differenze territoriali: nel Mezzogiorno, una scuola su tre dichiara di avere postazioni informatiche adattate insufficienti.
Questi numeri ci dicono che l’inclusione è una sfida nazionale. L’IA può diventare parte della soluzione, se resa disponibile a tutti.
Intelligenza artificiale e disabilità: opportunità e rischi
Come ogni tecnologia, l’intelligenza artificiale presenta potenziali rischi se non utilizzata correttamente, ma rappresenta senza dubbio una risorsa preziosa per ottimizzare il tempo degli insegnanti e supportare gli studenti nel personalizzare il proprio percorso di apprendimento, con effetti positivi sulla loro istruzione.
Opportunità
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Personalizzazione: lezioni e materiali adattati al livello di ogni studente o studentessa.
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Accessibilità: strumenti compensativi digitali (pc, tablet, software di lettura).
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Autonomia: studenti e studentesse con DSA possono esercitarsi in modo indipendente.
Rischi
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Divario digitale: non tutte le scuole hanno strumenti adeguati.
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Uso improprio: senza supervisione, l’IA può diventare un ostacolo invece che un supporto.
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Privacy: attenzione alla gestione dei dati sensibili, soprattutto in caso di disabilità certificata.
Come l’IA supporta concretamente i DSA
Ecco alcuni esempi pratici:
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Text-to-speech (TTS): aiuta chi ha difficoltà di lettura a comprendere meglio i testi.
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Eye-tracking e machine learning: permettono la diagnosi precoce di dislessia con un’accuratezza fino al 94%.
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Tutor IA: integrati nelle piattaforme, permettono di esercitarsi tra una lezione e l’altra. Un ottimo esempio è il tutor IA GoMigo di GoStudent che aiuta gli studenti a imparare le lingue al proprio ritmo tra una lezione e l'altra con conversazioni calibrate sui propri interessi.
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Mappe concettuali generate automaticamente: utili per memorizzare concetti e organizzare lo studio.
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Verifiche adattive: test adattati al livello dello studente con simulazioni personalizzate che riducono ansia da prestazione.
Statistiche italiane su IA e inclusione scolastica
Studenti e IA
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Il 76% degli studenti italiani usa IA generativa per studiare.
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L’89% degli universitari la utilizza per Scienze, Ingegneria e Architettura.
Docenti e IA
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Il 66% dei docenti italiani non ha ricevuto alcuna formazione sull’uso dell’IA.
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Il 59% degli insegnanti crede che la lezione migliore sia quella con un insegnante supportato da IA.
Fonti: Report GoStudent sul futuro dell'istruzione 2025
Disabilità e dotazioni scolastiche
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Si calcolano 338 mila alunni con disabilità nel 2022/23, il 4,1% degli iscritti, +7% sull’anno precedente.
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Nel 2023/24 gli alunni con disabilità salgono a quasi 359 mila (4,5% del totale), +26% rispetto al 2018/19.
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Il 27% delle scuole dichiara postazioni informatiche adattate insufficienti; nel Mezzogiorno una scuola su tre.
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Il 73% delle primarie e secondarie ha postazioni informatiche adattate alle necessità di studenti e insegnanti.
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Solo nel 48% dei casi le postazioni adattate sono nelle classi dove si svolge la lezione, non in aule esterne.
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Formazione dei docenti di sostegno sulle tecnologie educative: solo il 24% delle scuole ha tutti i docenti formati, mentre l'8% non ne ha nessuno formato.
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Solo il 7% dei docenti curricolari prepara materiali accessibili con nuove tecnologie.
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Il 66% degli alunni usa pc/tablet a scuola, nel 15% dei casi forniti dalla famiglia.
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Accessibilità: il 40% delle scuole è adeguata per studenti con disabilità motoria, il 17% per chi ha sordità o ipoacusia, mentre solo l'1,2% è attrezzata per cecità o ipovisione.
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Discontinuità: il 59,6% degli alunni con disabilità cambia l’insegnante di sostegno tra un anno e l’altro, mentre l'8,9% varia insegnante nel corso dello stesso anno.
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Il PEI (Piano Educativo Individualizzato) è stato redatto per quasi tutti gli studenti con disabilità nel 2022/23, coprendo il 97% dei casi.
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Nel 2021/22, la percentuale di studenti con DSA era del 5,7%, mentre nella rilevazione ministeriale successiva è salita al 6%.
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Nel 2020/21, gli alunni con DSA erano circa 48.000 nella scuola primaria, 107.000 nella scuola secondaria di primo grado e 171.000 nella scuola secondaria di secondo grado.
Adozione/atteggiamenti verso l’IA a scuola
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Il 52% degli studenti ritiene che la scuola non prepari al futuro.
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Il 62% desidera nuovi metodi di valutazione basati sulla simulazione.
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Il 60% dei ragazzi e delle ragazze conosce l’IA meglio degli adulti.
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Oltre la metà dei genitori/insegnanti intervistati da GoStudent vede il futuro nell’insegnamento umano + IA.
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Il 53% si aspetta robot in classe entro il 2050.
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Uso studentesco: 76% degli studenti italiani usa IA generativa; 64% come assistente virtuale; 22% per contenuti multimediali.
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Formazione studentesca: solo il 23% dichiara di aver ricevuto formazione specifica su IA.
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Educazione all’uso dell'IA: il 31% degli studenti impara dall’insegnante, il 25% dai social, mentre il 24% in autonomia.
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Nel 2025, il 61% degli studenti si sente a proprio agio in un mondo dominato dall’IA, una diminuzione rispetto al 77% del 2024 e al 64% del 2023.
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Il 71% dei docenti preferisce un accesso sorvegliato all’IA in classe, piuttosto che un divieto totale.
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Il 46% degli insegnanti teme che chi non ha accesso agli strumenti di IA possa restare indietro rispetto agli altri studenti.
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Per il 50% dei docenti italiani, l’accesso all’intelligenza artificiale è considerato un diritto equivalente a quello di internet.
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Il 59% degli insegnanti ritiene più efficace una lezione umana supportata dall’IA rispetto a una senza tecnologia.
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Il 52,4% dei docenti dichiara di utilizzare già tecnologie basate sull’IA nelle proprie attività didattiche.
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Tra i docenti che usano l’IA, il 56,7% la impiega per la redazione di relazioni e per la progettazione didattica, mentre il 21,5% la utilizza per la stesura di verbali.
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Solo il 12% delle scuole primarie ha integrato strumenti di IA nei propri programmi curriculari.
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Due terzi delle università nel mondo hanno già adottato o stanno sviluppando linee guida per l’uso dell’IA.
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Tra i genitori italiani, solo il 18% teme che i figli non siano in grado di riconoscere la disinformazione online, mentre il 46% è preoccupato per il tempo che i figli trascorrono online.
Fonti: Report GoStudent sul futuro dell'istruzione 2025, Orizzonte Scuola Notizie, dirittodellinformazione.it, UNESCO
Il ruolo di famiglie e insegnanti
La tecnologia da sola non basta per garantire un reale supporto agli studenti con disabilità e disturbi specifici dell'apprendimento. È fondamentale creare un ambiente di apprendimento integrato, in cui diversi attori collaborino attivamente per sfruttare al meglio le potenzialità dell’IA.
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Le famiglie chiedono strumenti efficaci e concreti per aiutare i propri figli e le proprie figlie a superare le difficoltà, ma spesso temono che un uso eccessivo dell’IA possa ridurre l’autonomia personale e la capacità di affrontare le sfide in modo indipendente.
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Gli insegnanti, dal canto loro, si trovano spesso privi di una formazione adeguata per guidare gli studenti nell’uso consapevole e responsabile dell’IA, rischiando che questa tecnologia venga percepita come un semplice aiuto esterno e non come uno strumento di crescita personale e didattica.
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Per questo motivo, è indispensabile promuovere una collaborazione sinergica tra scuola, famiglia e tecnologia, così da sfruttare davvero i benefici dell’IA senza lasciare indietro nessuno, valorizzando le diversità e le specificità di ogni studente e garantendo un percorso di apprendimento inclusivo e personalizzato.
Conclusioni e prossimi passi
L’IA per studenti con disabilità rappresenta già una realtà concreta che può offrire un supporto significativo, in particolare a quegli studenti con necessità speciali che necessitano di strumenti personalizzati per favorire il loro apprendimento. Tuttavia, perché questa tecnologia possa esprimere tutto il suo potenziale, è fondamentale che la scuola italiana diventi più inclusiva e accessibile, eliminando le barriere digitali e organizzative che ancora limitano l’uso efficace dell’intelligenza artificiale. Solo attraverso un impegno condiviso nella formazione dei docenti, nell’adeguamento delle dotazioni tecnologiche e nella collaborazione tra famiglie e istituzioni scolastiche sarà possibile garantire un ambiente educativo che valorizzi le diversità e offra pari opportunità di crescita a tutti gli studenti.
Perché funzioni davvero servono tre azioni chiave:
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Formazione per i docenti: così possono insegnare a usare l’IA in modo critico e sicuro.
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Dotazioni digitali per tutte le scuole: senza divari territoriali.
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Collaborazione tra famiglie e scuola: per usare l’IA come strumento di crescita, non come scorciatoia.
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