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Cosa dicono le nuove linee guida per l'uso dell'IA nelle scuole nel 2025/2026

Se ti stai chiedendo come cambierà la scuola italiana con l’arrivo dell’Intelligenza Artificiale, le nuove linee guida per l’uso dell’IA nelle scuole del Ministero dell’istruzione e del merito (MIM) chiariscono finalmente criteri, tutele e passi concreti per introdurre le nuove tecnologie nelle classi in modo positivo e sostenibile. L’obiettivo è semplice, ma ambizioso: trasformare l’IA in uno strumento didattico a supporto di studenti e studentesse, insegnanti e dirigenti, garantendo sicurezza, inclusione e qualità dell’apprendimento. In parallelo, i dati del Report GoStudent sul futuro dell’istruzione 2025 mostrano aspettative e timori di famiglie, docenti e ragazzi/e, aiutandoci a capire dove concentrare gli sforzi per un’introduzione responsabile dell’IA in aula.

Indice dei contenuti

  1. Perché servono nuove linee guida per l’uso dell’IA nelle scuole

  2. I principi delle linee guida del Ministero

  3. Requisiti etici, tecnici e normativi per l’introduzione dell’IA

  4. Intelligenza artificiale come strumento didattico: esempi pratici

  5. Sfide da affrontare: formazione, divari e disinformazione

  6. Governance e comunicazione: come saranno accompagnate le scuole

  7. Competenze del futuro: cosa serve davvero a studenti e studentesse

  8. Tabella riassuntiva

  9. FAQ

  10. Conclusione

Key takeaways: linee guida per l'introduzione dell'intelligenza artificiale a scuola

  • Le linee guida MIM puntano a un’adozione responsabile e graduale dell’IA, con la persona al centro, tutela dei dati e prevenzione di bias.

  • L’introduzione passa da requisiti chiari: supervisione umana, trasparenza e spiegabilità, privacy by design/default, fornitori certificati, rispetto del GDPR e dell’AI Act.

  • È previsto un approccio operativo per le scuole, con fasi e strumenti, più monitoraggio ministeriale via Dashboard e condivisione su piattaforma Unica.

  • Dal campo: 62% dei genitori chiede nuove modalità di valutazione, e il 75% degli insegnanti non ha ancora ricevuto formazione specifica sull’IA. Serve un piano reale di acquisizione delle competenze.

  • Priorità non solo tecniche: competenze trasversali (pensiero critico, gestione dello stress) e nuove materie come IA e cybersicurezza entrano tra le richieste più forti.

Perché servono nuove linee guida per l’uso dell’IA nelle scuole?

Negli ultimi anni l’IA è passata dagli articoli di giornale ai device che usiamo tutti i giorni. In classe, questo significa nuove opportunità come la personalizzazione, i feedback immediati, o la riduzione della burocrazia, ma anche responsabilità sul piano della privacy, dell’equità e della qualità dei contenuti. Le linee guida 2025/2026 nascono proprio per dare una rotta comune alle scuole italiane, con regole chiare su cosa fare, come farlo e come verificare che tutto funzioni davvero.

Sul fronte sociale, i numeri raccontano la pressione al cambiamento: tre genitori su cinque (62%) chiedono di superare il vecchio modello di temi e verifiche con modalità di valutazione più aderenti alla realtà, mentre una parte di studenti e studentesse dichiara di usare l’IA soprattutto come supporto allo studio.

 

I principi delle linee guida del Ministero

Le scuole non devono “correre dietro alla tecnologia”, ma governarla con regole semplici e lungimiranti. I principi-cardine sono:

Centralità della persona e inclusione

L’IA deve potenziare, non sostituire, la relazione educativa. Serve sorveglianza umana in ogni fase, specie dove l’algoritmo incide su percorsi e opportunità di apprendimento. L’obiettivo è un uso che rispetti valori educativi e costituzionali, riducendo il rischio di decisioni opache o discriminatorie.

Equità e accesso paritario

Le scuole sono chiamate a vigilare su pregiudizi e bias, assicurando pari opportunità a studenti e studentesse, indipendentemente dal contesto. La trasparenza degli strumenti e la possibilità di audit sono fondamentali per costruire fiducia.

Tutela dei diritti e protezione dei dati

Privacy by design e by default, minimizzazione dei dati, anonimizzazione quando possibile, disattivazione delle funzioni non necessarie. Particolare attenzione ai LLM: prompt e cronologie non devono profilare i minori né tracciare abitudini. È previsto anche il diritto di non partecipazione all’uso dei dati per addestrare i sistemi.

Requisiti per l’introduzione dell’IA nelle scuole

Le linee guida indicano tre macro-ambiti di requisito che assicurano che l'adozione dell'IA in classe avvenga in modo attento, sostenibile e responabile.

Requisiti etici

  • Supervisione umana costante, soprattutto dove l’IA genera output che possono incidere su valutazioni o percorsi formativi.

  • Trasparenza e spiegabilità: processi e limiti dei sistemi vanno compresi da chi li usa e documentati per eventuali verifiche.

  • Prevenzione delle discriminazioni: procedure per individuare e correggere bias, con monitoraggio periodico.

Requisiti tecnici

  • Sicurezza applicativa e infrastrutturale, protezione da accessi non autorizzati, guasti, manipolazioni.

  • Fornitori certificati e conformi a standard e qualificazioni rilevanti (es. ISO/IEC 27001, qualificazioni AgID per SaaS), con garanzie sul trattamento dei dati.

  • Gestione responsabile dei dati in ambienti controllati, preferendo configurazioni che evitino profilazioni o tracciamenti non necessari.

Requisiti normativi

  • Allineamento a GDPR e AI Act.

  • DPIA ove necessario, documentazione aggiornata su sistemi e procedure di controllo, e diritto di non partecipazione gestito con moduli standard e tempi certi, senza penalizzazioni nell’accesso agli strumenti didattici.

Intelligenza artificiale come strumento didattico: esempi pratici

L’IA non è “magia” ma possiamo definirlo come un set di strumenti che, se ben inseriti nella didattica, possono fare la differenza.

Per docenti e dirigenti: meno burocrazia, più tempo per insegnare

Dalla progettazione didattica alla creazione di materiali personalizzati, fino all’analisi dei risultati per capire dove intervenire, l’IA può alleggerire compiti ripetitivi e liberare tempo per le relazioni educative e per la qualità della lezione. Le linee guida elencano aree di applicazione e un percorso operativo in fasi, così da partire dai bisogni reali di ogni istituto.

Per studenti e studentesse: personalizzazione e feedback

Piani di apprendimento personalizzati, quiz adattivi, supporti linguistici, strumenti per l’allenamento al pensiero critico. L’uso mirato di IA può migliorare l’ingaggio e dare riscontri tempestivi, a patto di mantenere trasparenza sugli algoritmi e supervisione umana sugli esiti.

Un esempio di quiz generati dall'IA sono i Magic Quiz, test interattivi creati automaticamente alla fine delle lezioni in GoStudent.

Le sfide dell’introduzione dell’IA nelle scuole

L’innovazione non è solo tecnologia, è organizzazione, cultura e competenze. Ovviamente l'introduzione delle nuove tecnologie non comporta solo benifici ma anche importanti sfide, ecco le principali:

Formazione degli insegnanti

Il dato più netto: il 75% dei docenti europei non ha ancora ricevuto una formazione sull’IA, nonostante il 56% chieda corsi su “come insegnare e usare l’IA in sicurezza”. In Austria si arriva all’88% di docenti senza training, in Francia all’80%, in Italia al 66%. È qui che dobbiamo investire prima di tutto.

Divari di accesso e strumenti

Quasi un docente su due (46%) teme che chi non accede a strumenti di IA resti indietro, con un picco del 64% in Germania. Le scuole private risultano in media più attrezzate con tutor IA e piattaforme dedicate rispetto alle pubbliche, un campanello d’allarme che non possiamo ignorare.

Fortunatamente oggi per studenti e studentesse è molto più semplice avere accesso a insegnanti privati per consilidare l'istruzione, grazie alle numerose piattaforme di ripetizioni online, più economiche di quelle in persona ma estremamente utili.

Disinformazione e uso consapevole

La scuola deve rispondere anche alla sfida informativa: l’85% dei ragazzi/e dichiara di conoscere i rischi di fake e deepfake, ma il 91% dei docenti ritiene che la disinformazione sui social creata dell'IA stia già influenzando gli studenti. Servono percorsi espliciti di educazione ai media e all’IA.

 

Governance e comunicazione: come saranno accompagnate le scuole

Passaere dalla teoria alla pratica non è sempre semplice, si sa; fortunatamente le linee guida non si limitano ai principi, prevedono una infrastruttura di accompagnamento:

Piattaforma Unica e aggiornamenti continui

Sulla piattaforma Unica le scuole potranno consultare le linee guida in forma interattiva, inserire progetti via scheda progetto, condividere esperienze, accedere a materiali operativi su adempimenti privacy e riusare buone pratiche. I contenuti saranno aggiornati periodicamente in base ai feedback delle scuole e al monitoraggio centrale.

Dashboard ministeriale

Il Ministero monitorerà l’andamento delle sperimentazioni tramite una Dashboard con dati caricati dalle scuole e potrà effettuare audit a campione su conformità, trasparenza e adeguatezza dei sistemi adottati.

 

Competenze del futuro: cosa serve davvero a studenti e studentesse

Nel report, IA e cybersicurezza emergono tra le nuove materie richieste per prepararsi al lavoro di domani. Allo stesso tempo, famiglie e docenti spingono su competenze trasversali come comunicazione, pensiero critico e gestione dello stress, quest’ultima è la priorità numero uno da portare in classe.

In prospettiva, molti insegnanti prevedono che l’IA sarà centrale nella vita professionale delle nuove generazioni, con differenze tra paesi, ma con un chiaro trend a favore dell’alfabetizzazione all’IA e alla consapevolezza dei rischi.

Alcune scuole stanno anche sperimentando la realtà virtuale per creare ambienti immersivi di apprendimento.

 

Tabella riassuntiva: cosa prevedono le nuove linee guida per l’uso dell’IA nelle scuole 2025/2026

 

Pilastro

Cosa significa in pratica

Impatto su studenti/studentesse e docenti

Principi

Persona al centro, inclusione, equità, trasparenza, spiegabilità

Relazione educativa tutelata, fiducia negli strumenti, prevenzione della distorsione dei dati.

Requisiti etici

Supervisione umana, documentazione e audit degli strumenti

Controllo degli esiti e correzione di errori/discriminazioni.

Requisiti tecnici

Sicurezza, fornitori certificati, ambienti controllati

Protezione dei dati e continuità del servizio didattico.

Requisiti normativi

GDPR, AI Act, DPIA dove necessaria, diritto di non partecipazione

Uso dati proporzionato e consapevole, trasparenza per famiglie.

Implementazione

Approccio metodologico in fasi, esempi d’uso e mitigazione rischi

Introduzione graduale e misurabile, adattata al contesto.

Governance

Piattaforma Unica e Dashboard di monitoraggio

Condivisione buone pratiche, valutazioni a campione e supporto continuo.

 

 

Conclusione: il futuro di insegnamento e IA

Le nuove linee guida per l’uso dell’IA nelle scuole offrono finalmente un perimetro chiaro per innovare in sicurezza. La visione è pragmatica: valori educativi saldi, requisiti misurabili, strumenti operativi e una governance che ascolta le scuole, monitora i risultati e aggiorna il percorso nel tempo.

Se vogliamo che tuo figlio o tua figlia, o la tua classe come insegnante, entrino davvero nel futuro, dobbiamo rendere l’IA utile, comprensibile e giusta. Tradotto ciò significa: formazione per il personale, ambienti sicuri e trasparenti, attenzione ai divari di accesso, e una didattica che unisca nuove materie e soft skills. I dati ci dicono che la domanda di cambiamento è forte e finalmente le scuole si stanno muovendo per renderlo reale.

Vuoi sapere come la tecnologia sta già trasformando l’apprendimento? Scopri tutto sull’apprendimento digitale, sul tempo davanti allo schermo e sulle prospettive future dell’IA nell’istruzione.

 

FAQ sulle nuove linee guida per l’uso dell’IA nelle scuole

Qual è il primo passo per introdurre l’IA in un istituto?

Analizzare il contesto: maturità digitale, bisogni didattici, aree prioritarie. Poi definire il progetto, selezionare strumenti conformi e pianificare la sperimentazione con criteri di valutazione. Le linee guida propongono proprio questo approccio metodologico in fasi.

Come vengono protetti i dati di studenti e studentesse?

Si applicano privacy by design/default, minimizzazione e anonimizzazione, preferendo configurazioni che non conservino prompt e non traccino gli utenti. In più, è previsto il diritto di non partecipazione all’uso dei dati per l’addestramento dei modelli.

Gli insegnanti riceveranno formazione?

Il quadro europeo mostra un gap formativo significativo – il 75% non ha ricevuto training sull’IA – quindi la formazione è una priorità. Le scuole e i decisori devono prevedere percorsi strutturati per docenti e personale.

L’IA sostituirà i docenti?

No. Secondo l'89% di genitori e insegnanti intervistati da GoStudent, la tecnologia supporta l’insegnamento, non lo rimpiazza. La componente umana resta essenziale per creatività, pensiero critico e intelligenza emotiva.

Quali materie o competenze conviene potenziare?

Oltre alle discipline tradizionali, crescono IA, cybersicurezza e competenze trasversali (pensiero critico, gestione dello stress).

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